Nanica Smitch, il clone di Switch che potrebbe finire sotto l’albero di Natale

 

Un vero incubo per i più piccoli quello appena creato da un’azienda sudamericana.

Ti tratta di Nanica Smitch, clone di Nintendo Switch che contiene però 800 retrogames.

La console, che simula il nome di Switch ed è facilmente confondibile dagli acquirenti più sprovveduti, ha un design identico e un prezzo anche piuttosto elevato… un centinaio di euro meno di una vera Switch.

La console clone vanta anche dei joy-con rimovibili.

Si tratta di un mero clone, che somiglia solo nell’aspetto e nel nome a Switch e che non ha nessun tipo di legale con la console Nintendo.

I giochi caricati sono infatti probabilmente Rom (forse senza licenza) di giochi Nes, Super Nes e altri titoli utilizzabili attraverso un emulatore.

Il rischio più grande, è che qualche parente decida di regalarvi la tanto agognata Switch, finendo per portarvi la temibile Nanica Smitch.

Una trovata davvero impensabile quella dell’azienda che ha iniziato a produrre la console retrò dal prezzo altissimo e dalla qualità bassissima, anche se paragonata alle altre retroconsole di questo genere.

Resta da capire, come la prenderà Nintendo, di solito non particolarmente aperta quando viene utilizzato il suo marchio o qualcosa che gli somiglia fortemente.

Se pensiamo a come Nintendo abbia bloccato diversi giochi creati dai fan e altre creazioni, oltre ai siti di rom e di emulazione, il destino di Nanica Smitch sembra segnato.

Una vera e propria console clone che sembra arrivare da tempi lontani, quando il mercato delle console era più fumoso e cloni, cartucce non originali e, addirittura console perfettamente funzionanti ma false erano all’ordine del giorno.

Nanica Smitch potrebbe diventare l’incubo di Natale per diverse persone, soprattutto dove questa viene venduta di più, oltre oceano.

Per fortuna, per il momento sembra che Nanica sia lontana dal mercato italiano.

Staremo a vedere quale sarà il futuro della retroconsole che, con un prezzo più accessibile, divenuta ormai un meme, poteva anche ottenere un discreto successo.

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