Whatsapp ads

Whatsapp: pubblicità in arrivo nel 2020?

Da anni si parla di pubblicità su Whatsapp.

La piattaforma di messaggistica istantanea è diventata ormai uno degli elementi portanti del mondo mobile.

La monetizzazione da parte del gruppo Facebook però non è così semplice e si limita ai dati utente forniti e altri elementi che forniscono informazioni su di noi alle compagnie pubblicitarie in accordo con Facebook.

A quanto pare le tanto odiate e rimandate pubblicità sono però prossime ad arrivare.

Per prima cosa bisogna dire che non si tratta di spot invasivi; gli ad su Whatsapp saranno infatti relegati agli status, elemento che praticamente non guarda nessuno e che non inficia in alcun modo l’esperienza dell’applicazione.

L’arrivo delle pubblicità su Whatsapp dovrebbe essere compiersi nel 2020.

Il timore è che gli stati sia semplicemente un terreno di prova per estendere gli ads ad altre componenti della app.

Un abbonamento annuale sarebbe molto più gradito ma potrebbe spingere molti utenti ad allontanarsi dalla piattaforma.

Preso o tardi, la necessità di monetizzare maggiormente Whatsapp porterà la società di Zuckerberg ad avvicinare la sua piattaforma agli altri prodotti del gruppo.

Dal lato utente, dobbiamo però ammettere che, una pubblicità trasparente e reale, potrebbe essere un modo di guadagnare migliore che la vendita dei nostri dati.

Il compromesso del no ads infatti, è quello di vedere una sempre maggiore mole di dati utente, informazioni personali, spostamenti acquisti ecc.

Il sistema pubblicitario potrebbe scongiurare l’ennesima vendita di informazioni ormai diventata il pane quotidiano dei social.

La situazione potrebbe essere molto peggiore se ci trovassi invece di fronte a una vendita di informazione e, contemporaneamente ads invasivi.

Staremo a vedere, quello che è certo è che molto presto ne sapremo di più.

Il gruppo Facebook, proprietario di Whatsapp è altrettanto consapevole della costante possibilità per gli utenti di passare alla rivale Telegram.

Anche in quel caso però, il sistema di monetizzazione rimane misterioso.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *