Space X, la compagnia spaziale di Elon Musk, ha vietato l’utilizzo dell’applicazione per videoconferenze Zoom.
La app in questione ha ottenuto un successo enorme nel corso dell’emergenza Coronavirus, diventando uno strumento di telelavoro importante.
Secondo quanto riportato dal sito Reuters, la decisione di Space X nasce dopo la scoperta di “importanti problemi di privacy e sicurezza”.
“Comprendiamo che in molti stanno usando questo strumento per conferenze e riunioni, ma si prega di utilizzare e-mail, messaggi o il telefono come mezzo di comunicazione alternativo”, spiega Space X all’interno di una mail dove invita a disabilitare in modo permanente la app.
A quanto pare, anche la NASA ha proibito l’utilizzo dell’applicazione che non garantirebbe in alcun modo i criteri di sicurezza necessari, specialmente per aziende di questo genere.
La notizia sta facendo nascere dubbi in tutti coloro che l’hanno scelta per lo smartworking; le vulnerabilità registrate sarebbero infatti diffuse e potrebbero mettere a repentaglio la privacy, sia degli utenti, che delle normali aziende.
Anche l’FBI ha lanciato l’allarme e, in generale il mondo USA ha fatto notare come Zoom potrebbe permette alla società che la possiede di vedere in chiaro le nostre conversazioni.
Quello che avviene in cam, è infatti completamente in chiaro, senza alcun tipo di crittografia.
Un attacco hacker, o semplicemente un controllo dell’azienda stessa, permetterebbe quindi di seguire le nostre conversazioni e le nostre sessioni di lavoro.
Una notizia che potrebbe invertire la rotta presa da diverse compagnie che avevano invece puntato su Zoom come sistema per gestire il telelavoro e la crisi del Coronavirus.
Resta da capire cosa risponderà l’azienda di Zoom, e come gestirà le problematiche riscontrate.
Una patch e qualche aggiornamento potrebbero infatti bastare per migliorare la garanzia della privacy, almeno per gli utenti comuni.
Per aziende come Space X, Zoom potrebbe restare un pericolo per la perdita di dati sensibili.
