Uno studio recente ha analizzato il rapporto tra i giovani e il cinema chiamando in causa anche la tecnologia.
A quanto pare infatti i ragazzi italiani tra i 20 e i 35 anni amano i film, addirittura il 49,3% ne vede più di uno a settima.
Il dato interessante che emerge è però legato alla fruizione casalinga delle pellicole che vengono viste principalmente in streaming, sia legalmente che illegalmente.
L’84% degli intervistati va in sala solo una volta al mese, sono invece gli over 60 gli ultimi fedeli alla sala che continuano a frequentare il cinema come fonte di intrattenimento.
Emerge così la figura di giovani estremamente interessati al panorama cinematografico, ma non al cinema in quanto luogo. La fruizione dei film è più piacevole a casa, magari in compagnia ma anche da soli come spesso capita per i veri cinefili. Il film non è più un evento che si affronta in comunità ma una questione privata che necessita riservatezza e comodità.
Cuore pulsante di questo cambiamento è la tecnologia. Piattaforme come Amazon Prime Video e Netflix vanno infatti per la maggiore proponendo una offerta di qualità che fa impallidire le rigide strutture del cinema classico che che ci propongono visioni precise, non sempre aggiornate e con una scelta troppo ridotta per soddisfare la fame di conoscenza dei giovani.
Altro muro anti-cinema è quello legato al suo costo. Per quanto il prezzo del biglietto sia assolutamente legittimo e non troppo elevato, a conti fatti con un solo biglietto si acquista un mese sulle principali piattaforme di streaming legale, ottenendo di fatto una mole incredibile di pellicole e novità che possono darci molte più emozioni e conoscenza di un semplice film. Va da sé che questo risponda a una tendenza giovanile che rivoluziona in modo definitivo la fruizione delle opere cinematografiche relegando il cinema a fanalino di coda negli interessi delle nuove generazioni.
