E-commerce e gastronomia

E-commerce e gastronomia: una breve panoramica

Tra i settori che hanno visto una crescita maggiore nel corso del 2016 c’è stata una piacevole sorpresa: il settore alimentare.

Analogamente ad altri Paesi europei, anche l’Italia ha visto passare una parte del commercio alimentare sulle pagine web dei siti e-commerce dedicati.

Un’importante inversione di tendenza rispetto agli anni scorsi, dunque, che testimonia come acquisti sempre più semplici possano sconfiggere la diffidenza.

Se questo settore aveva stentato a decollare online, infatti era per una serie di fattori dovuti allo scetticismo diffuso riguardo l’acquistare cibo online: non potendone controllare la qualità, la freschezza e la data di scadenza, ad esempio, molte persone preferiscono optare per la via tradizionale.

Altre perplessità erano dovute alle modalità di spedizione: chi effettua il trasporto? Con quali mezzi? Quali sono le garanzie sulla conservazione del cibo durante il viaggio? E le condizioni igieniche?

Tutte queste domande, fino a poco tempo fa, avevano risposte molto vaghe, se ne avevano. Troppa imprecisione, a fronte di un servizio che va comunque pagato (e questo è uno degli scogli più duri nella mente del consumatore medio, che odia le spese di spedizione, lo dimostrano gli incrementi nelle vendite di tutti quei siti che propongono una qualche soluzione con spedizione gratuita).

Un altro problema riguardante la spedizione riguarda una domanda piuttosto semplice, ma effettivamente senza risposta: cosa succede se non sono in casa? La spesa alimentare non è un libro o una TV, non puoi lasciarla avanti la porta di casa o al vicino.

Alcuni di questi problemi hanno trovato una soluzione, come ad esempio la possibilità di scegliere l’ora esatta della consegna, ma molte altre no. Cosa è realmente cambiato, dunque? A cosa è realmente dovuto questo exploit del settore gastronomico nel commercio online?

Sono cambiati i bisogni, innanzitutto. I supermercati, per quanto possano essere grandi, non hanno uno spazio infinito. Internet, potenzialmente lo è.

È in aumento, infatti, il consumo di prodotti biologici, organici e naturali. Prodotti che spesso arrivano dall’estero, ma si fa fatica a trovarli sugli scaffali del supermercato sotto casa o nel mercatino rionale. Ecco dunque che si ricorre al supermercato più grande del mondo: il web.

A testimonianza del fatto che le perplessità non sono scomparse, le statistiche dell’Osservatorio italiano sull’e-commerce dicono che più della metà dei 575 milioni di euro di acquisti di generi alimentari online consiste in cibi secchi, mentre i cibi surgelati sono solo il 2%.

Per quanto riguarda le modalità di consegna, la stragrande maggioranza dei consumatori sceglie la consegna a casa in una fascia oraria specifica (comunque a seconda della disponibilità del fornitore), ma è interessante esaminare le varie possibilità di click & collect offerte online.

Oltre al classico ritiro in negozio, infatti, esistono altre due modalità che arricchiscono l’offerta complessiva:

  • Click & drive: ordini online e ritiri all’esterno del supermercato transitando con l’auto. Una sorta di McDrive, ma ordinando da casa o dal cellulare;
  • Click & locker: ordini online e ritiri in un armadietto ubicato in un punto preciso in città. Tale servizio è offerto in Italia da InPost, ma è in continua espansione.

Novità, anche queste, che arrivano dall’estero, ma che stanno trovando il loro spazio anche in Italia.

Nel commercio online alimentare è inclusa anche la ristorazione: le installazioni di app per ordinare cibo takeaway sono in crescita esponenziale, soprattutto da parte di chi pranza in ufficio e chi vuole concedersi una cena pronta senza uscire di casa.

Gli italiani, dunque, stanno cambiando le loro abitudini per necessità, piuttosto che per scelta: farsi consegnare la spesa quotidiana a casa vuol dire risparmiare tempo, non fare code per pagare ed evitare lo stress del parcheggio.

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