Negli ultimi mesi abbiamo assistito a una vera e propria migrazione di utenti da Facebook a Instagram.
Una strana migrazione dal momento che lo spostamento ha visto gli amanti dei social, muoversi tra due diverse proposte della stessa compagnia.
La fuga da Facebook è stata spesso giustificata per la natura invasiva del social.
I continui post sponsorizzati che ci impongono di vedere cose che non desideriamo, così come l’eccessivo egocentrismo dei contatti che ci propinavano selfie e aggiornamenti sulle loro vite giorno dopo giorno.
Naturalmente, la migrazione di massa ha portato ad un solo risultato, forse peggiore: Instagram adesso è addirittura più invasivo e pressante di Facebook.
La piattaforma dei selfie per eccellenza infatti, sembra aver giocato bene le sue carte iniziando a proporre promozioni a pagamento e altri servizi che l’hanno trasformata in una vetrina virtuale.
Instagram dà maggiore dipendenza allo scrolling, proprio per la sua natura da contenuto ininterrotto.
Ci vengono spesso proposti elementi che non abbiamo cercato, magari correlati ad hashtag e utenti che seguiamo.
Allo stesso tempo, la funzione cerca con i contenuti suggeriti diventa una vero e proprio inferno di selfie, scenette trash e nudità verie che affollano ogni tipo di hashtag, spesso cavalcando l’onda dei trends per mettersi in mostra.
Il risultato è terribile.
Instagram è potente, ma così pieno di problematiche che il valore dei like diventa praticamente nullo.
Provare per credere.
Un profilo Instagram senza alcuna immagine, può ottenere una valanga di like senza far niente, come?
Grazie ad altri utenti che iniziano a seguire i profili con il solo scopo di essere e loro volta seguiti; il risultato finale è una piattaforma difficile, dove i risultati esteriori spesso non corrispondono in alcun modo a profitti reali.
E chi sa che presto o tardi, anche i profili con migliaia di followers non perdano il loro valore, non ci dimentichiamo che facendo un giro per la piattaforma, di profili affollati ce ne sono veramente a migliaia, per una legge di mercato, più sale l’offerta, più cala il valore…