3D

Alla scoperta di retroproiezioni e proiezioni in 3D

La retroproiezione rappresenta uno degli sviluppi tecnologici più recenti del mondo delle proiezioni: essa consiste in una rappresentazione per trasparenza, nel senso che le immagini vengono proiettate su un pannello plastico specifico che serve proprio a catturare foto e video. Rispetto alle prestazioni garantite dagli schermi tradizionali, le immagini che si ottengono in questo modo sono fino a quattro volte più definite e più luminose, in quanto il fascio di luce non arriva agli occhi con una riflessione, come avviene per le proiezioni frontali, ma in modo diretto, visto che la sorgente illuminante è collocata dietro allo schermo.

Non si deve fare i conti, dunque, con l’inconveniente tipico delle proiezioni classiche, e cioè la comparsa di ombre sulle immagini: è facile intuire come ciò sia vantaggioso in modo particolare in contesti che sono caratterizzati da spazi ristretti. I centri di ricerca, le sale per le conferenze, le produzioni teatrali e le industrie aerospaziali sono solo alcuni esempi di contesti in cui le retroproiezioni possono essere applicate, anche per la qualità decisamente elevata delle immagini. Le dimensioni dei videowall possono superare i 100 pollici: ecco perché tanto nel settore domestico quanto in quello professionale la retroproiezione si appresta a divenire protagonista del mercato.

Lo stesso si può dire per le pellicole olografiche per le proiezioni, che hanno il pregio di garantire una resa di alto impatto, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista emotivo. Uno schermo olografico permette di ottenere l’effetto di un’immagine che sembra prendere vita dalla superficie su cui è proiettata, sia che si tratti di una lastra in materiale plastico, sia che si tratti di una lastra di vetro, trasparente o opaca. Gli stessi schermi olografici non sono altro che schermi per la retroproiezione: il videoproiettore deve essere collocato dietro al display, mentre la luminosità che viene conferita dalla tecnica di rifrazione fa sì che sia possibile un impiego anche con la luce del sole, in pieno giorno.

Infine, è opportuno menzionare – tra gli sviluppi più recenti delle proiezioni – le videoproiezioni a 3 dimensioni, che possono essere utilizzate per diversi scopi: per esempio, per il mapping architetturale. La trasformazione degli edifici, delle loro facciate e di tutti gli altri loro elementi, incluse le caratteristiche geometriche, è resa possibile dalla creazione di modelli tridimensionali. In pratica la videoproiezione interagisce con gli edifici e con le loro forme: gli elementi possono essere distorti, deformati o decorati a seconda dei casi. Ovviamente il 3D può essere usato anche in molti altri modi: per esempio creando delle videoproiezioni in cui inserire animazioni e personaggi a scopo ludico, oppure per fini pubblicitari (in centri commerciali, agenzie di viaggi, negozi di abbigliamento, attività di vendita, catene della grande distribuzione organizzata, e così via).

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