Apple ha risposto immediatamente alle accuse di registrazione nei confronti di Siri.
Come accade con Google Assistant e Alexa, anche Apple sarebbe accusata di ascoltare conversazioni tra utenti attraverso Siri.
Il problema principale sarebbe l’utilizzo di personale umano e non IA in questotipo di mansione.
Contractor di terze parti che valutano la validità delle risposta, ascoltando di fatto le nostre domando con un forte rischio di privacy.
“Siamo determinati a offrire una grande esperienza con Siri ma anche a proteggere la privacy dei nostri utenti”, ha spiegato Apple, di solito molto più attenta alla sicurezza dei suoi utenti “Mentre effettuiamo le verifiche del caso, abbiamo sospeso globalmente il programma di valutazione di Siri.”
“In più, con uno dei prossimi aggiornamenti verrà inserita la possibilità per gli utenti di scegliere se partecipare o meno a questo tipo di valutazioni“, conclude la nota di Cupertino.
Un passo falso, oltre a una grossa macchia sul nome di Apple quella che è nata dalla questione.
Apple infatti è scelta da moltissimi utenti proprio per la sua cura della privacy.
Nessuno si sarebbe aspettato una mossa del genere da parte della mela, e non mancano le polemiche.
La rapida risoluzione della cosa, non basta e, soprattutto, arriva dopo la scoperta della situazione.
Questo significa che Apple avrebbe continuato imperterrita nella sua politica se non avesse dovuto salvare la faccia.
Una grossa delusione da parte di Cook e del team Apple, che conosciamo per discussioni etiche per per il valore che danno alla privacy.
Assurdo come la società abbia continuato a svolgere questo tipo di test, anche dopo le polemiche che avevano già colpito Google, senza dimenticare il caso dell’utente Alexa che si è visto recapitare giga di registrazioni di uno sconosciuto nella sua vita quotidiana.
Staremo a vedere se i fan Apple lasceranno passare la cosa o se Cupertino dovrà pagare il calo di immagine subito.